Ancora una volta il brutto anatroccolo scappò ben lontano per rifugiarsi, esausto, in un buco nella neve.
L’inverno fu lungo e le sue sofferenze molto grandi… ma un giorno le allodole cominciarono a cantare e il sole riscaldò la terra: la primavera era finalmente arrivata!
L’anatroccolo si accorse che le sue ali battevano con molto più vigore e che erano anche molto robuste per trasportarlo sempre più lontano. Partì dunque per cercare nuovi luoghi e si posò in un prato fiorito. Un salice maestoso bagnava i suoi rami nell’acqua di uno stagno dove tre cigni facevano evoluzioni graziose. Conosceva bene quei meravigliosi uccelli!
I tre cigni si avvicinarono e lo accarezzarono con il becco dandogli così il benvenuto, mentre alcuni ragazzi attorno allo stagno declamavano a gran voce la sua bellezza e la sua eleganza.
Si specchiò ancora nell’acqua orgoglioso. E pensare che solo qualche giorno fa voleva morire… mentre adesso risplendeva in tutta la sua bellezza.
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Sì il chirurgo aveva fatto un ottimo lavoro. Un ritocchino agli occhi, un po’ di filler sulla fronte, un po’ di tiraggio delle rughe del collo ed era come doveva essere, bellissimo.
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R.V.