Si ricorre agli dei quando non si hanno scappatoie, quando si ha paura, quando si ha freddo, quando si odia.
…
C’era un dio,
una volta.
La sua essenza inconsistente si nutriva di paura: esisteva perché troppi si rifugiavano in lui.
Ma nella maniera sbagliata.
Pregavano, ma non veramente. Pregavano per invidia, per abitudine o per imposizione…
E il dio non sopportava tutto ciò.
Allora inviò al suo popolo una maledizione camuffata da dono e le diede l’altisonante ed ampolloso nome di libero arbitrio.
…
E poi morì.
O comunque non si fece più vedere.
…
G.U.