è così che ho fatto, cominciando
con lo sdraiarmi a terra,
in un bel prato,
fiori, insetti, sassolini,
ho disteso le braccia e ho atteso.
gli esili fili d’erba riescono a bucare anche
l’asfalto,
vuoi che si fermino prima della mia
scorza?
no, infatti.
hanno cominciato prima lentamente, poi sempre più forte,
con costanza, a premere contro il mio corpo
fino a penetrarlo, come
tanti piccoli aghi.
si sono nutriti della mia vita fluida
rendendo in cambio la loro linfa.
sono entrati nei vasi, nei tessuti,
nelle viscere e nelle mie carni.
mi hanno assorbito in equilibrio tra
un mondo e l’altro,
tra vita e vita,
tra un elemento e un dato di fatto.
così sono sprofondata,
assorbita centimetro dopo centimetro
lentamente
senza paura,
senza nervoso,
senza documenti, in uno spazio di pace
e di sorriso.
ora sono terra mischiata con
terra.
un cane mi è appena passato sopra
e mi dispiace solo di non poterne ridere.
F.K.